Cornice porta foto
Storia di una cornice
Nascere nella bottega
Era una mattina di primavera quando nacqui. Il sole filtrava dai vetri polverosi della bottega del falegname, illuminando i trucioli di legno che danzavano nell’aria. Il Maestro, con le sue mani sapienti e callose, mi plasmò da un pezzo di legno di noce vecchio di anni. Sentivo il profumo della segatura mescolarsi a quello della cera d’api, mentre prendevo forma sotto i suoi colpi precisi di martello e scalpello.
Giorno dopo giorno, il Maestro mi rifinì con cura. Smussò i miei angoli, levigò la mia superficie fino a renderla liscia come seta, e incise delicati motivi floreali sul mio bordo. Ero orgogliosa del mio aspetto: semplice ed elegante, sapevo di poter custodire al meglio qualsiasi opera d’arte.
Incontrare la mia musa
Un giorno, una giovane donna dal sorriso luminoso entrò nella bottega. I suoi occhi si posarono su di me e vidi un lampo di interesse nel suo sguardo. Era un’artista, e cercava una cornice per il suo dipinto più prezioso: un ritratto di una bambina dai capelli rossi e gli occhi verdi come il mare.
Il Maestro mi scelse per accogliere quel capolavoro. La donna mi posizionò delicatamente tra le sue mani, accarezzando la mia superficie con gesti affettuosi. Potevo sentire la sua emozione mentre fissava il dipinto, e capii subito che quella era la mia missione: custodire la sua arte e renderla ancora più speciale.
Viaggiare per il mondo
Insieme alla donna, intrapresi un viaggio che mi portò in luoghi lontani. Vidi città antiche e moderne, paesaggi mozzafiato e culture diverse. Fui esposta in gallerie d’arte prestigiose e in piccole mostre locali, sempre al fianco del dipinto della bambina dai capelli rossi.
Con il tempo, il dipinto divenne famoso e la donna un’artista di fama internazionale. Ma nonostante il successo, lei non dimenticò mai il nostro primo incontro e l’importanza che avevo per lei. Ogni volta che mi guardava, vedeva in me non solo una cornice, ma la compagna fedele del suo viaggio artistico.
Un’eredità di ricordi
Dopo molti anni, l’artista lasciò questo mondo, ma il suo dipinto e la nostra storia continuarono a vivere. Passai di generazione in generazione, diventando un’eredità preziosa per la sua famiglia. Ogni nuovo proprietario mi custodiva con cura, consapevole del valore che rappresentavo.
Oggi, mi trovo in un salotto accogliente, appesa sopra un camino acceso. Attorno a me, una famiglia si riunisce per condividere storie e risate. Il dipinto della bambina dai capelli rossi illumina ancora la stanza con la sua bellezza, e io sono orgogliosa di farne parte.
Sono una cornice, ma sono anche molto di più. Sono la custode di ricordi, la testimone di una passione e l’emblema di un legame speciale tra un’artista e la sua opera. E continuerò a svolgere il mio compito per sempre, proteggendo il dipinto e raccontando la sua storia a chiunque voglia ascoltare.
Buon lavoro
Mara Pollonini